|  | Cenni storici
 Il termine “afta” deriva dal Greco “aphtha”, che indicava “eruzione” o “ulcera”: fu Ippocrate il primo a descrivere questi fenomeni, senza però distinguerli dalle lesioni provocate da agenti virali, come per esempio quelle causate dal virus dell’Herpes Zoster.
								Il buon mantenimento dell’igiene orale e dei denti ha sempre goduto di molta importanza, fin dai tempi antichi. Già nell’anno 1000, infatti, Abulqasis, un chirurgo arabo di Córdoba, dedicava molte pagine della sua enciclopedia medica all’arte odontoiatrica. Sorprendentemente, i metodi per mantenere un buono stato di salute orale descritti in quelle pagine, non sono molto diversi da quello che raccomandano i moderni odontoiatri.
 
 Che cosa sono le afte?
 Si tratta di piccole lesioni (1-2 mm di diametro) localizzate a livello delle mucose del cavo orale o, più raramente, dei genitali. Si presentano come “macchie” rotonde, di colore giallastro o biancastro, circondato da un alone arrossato. Quando si rompono, queste danno luogo a ulcerazioni o abrasioni dolorose, che possono provocare disturbo durante i pasti.
 
 Dove è maggiormente diffusa?
 Le afte sono diffuse in tutto il mondo. Colpiscono fino al 66% della popolazione e non sembrano essere prevalenti in aree specifiche.
 
 Come si manifestano le afte?
 La comparsa delle caratteristiche lesioni può essere preceduta, due o tre giorni prima, da pizzicore o bruciore nella zona interessata. Possono svilupparsi al di sotto della lingua, all’interno delle guance o delle labbra, alla base delle gengive o a livello del palato.
Esistono diversi tipi di afte:
 
						Da che cosa sono causate? afte minori (le più comuni),
						sono di piccole dimensionidi forma ovaleguariscono senza lasciare cicatrici in 1 o 2 settimane 
  afte maggiori (meno frequenti),
						sono di dimensioni maggiori, e si estendono più in profondithanno margini irregolariguariscono in non più di 6 settimane e possono lasciare cicatrici 
  afte erpetiformi (meno frequenti),
						formano raggruppamenti da 10 a 100 aftehanno margini irregolariguariscono in circa 2 settimane, senza lasciare cicatrici 
 Le cause che provocano le afte non sono ancora state identificate con sicurezza, ma secondo una delle ipotesi più accreditate questo fenomeno sarebbe dovuto a reazioni autoimmunitarie.
 I fattori che sembrano essere coinvolti nello sviluppo delle afte sono:
 
 
 					
						piccole ferite a livello della bocca, dovute a interventi odontoiatrici, uso eccessivo dello spazzolino da denti, infortunio sportivo, consumo di cibi eccessivamente speziati o piccanti o morso accidentale della guancia internadentifrici contenenti sostanze irritanti, come sodio laurilsolfatoipersensibilità ad alcuni cibi, tra cui cioccolato, fragole, caffè, uova, noci, formaggio e alimenti acidi (ananas o limoni)carenza di vitamina B12, zinco acido folico o ferrobatteri presenti nel cavo orale, tra cui Helicobacter pilorisbalzi ormonalistress Quali sono i fattori di rischio?
 Le afte possono colpire chiunque, anche se si verificano più frequentemente nelle donne.
					I fattori di rischio possono essere:
 
 
 
						familiaritàinfezioni batterichepatologie che riducono l’azione del sistema immunitario Come vengono diagnosticate?
 Il medico può diagnosticare la presenza di afte con una semplice visita.
 È bene consultare il medico in caso di:
 
 
 
						afte di dimensioni eccessive afte ricorrenti, con la formazione di nuove afte quando quelle precedenti non sono ancora guarite del tuttoafte che non guariscono afte che si estendono alle labbradolore che non passa, nemmeno con l’uso di antidolorificidifficoltà eccessiva durante i pasti febbre Esiste una terapia per le afte?
 Nella maggior parte dei casi non è necessario ricorrere a trattamenti specifici. Queste lesioni tendono infatti a guarire spontaneamente.
 Tuttavia, nei casi di afte di dimensioni superiori o in presenza di dolore eccessivo, sono diversi i trattamenti disponibili:
 
 
 
						collutori, a base di antinfiammatori o antibiotici pomate da applicare localmente, per ridurre il dolore e facilitare la guarigionecauterizzazione delle afte, attraverso l’applicazione di sostanze che bruciano o distruggono l’afta integratori alimentari, nel caso di carenza di zinco, vitamina B12 o acido folico
					 Si ringrazia la SIF
– Società
Italiana di Farmacologia per la collaborazione
 
 
 |  |