Le Neuropatie

Che cosa sono?
Il termine neuropatia indica l’insieme dei disturbi dovuti alle lesioni dei nervi del sistema nervoso periferico, la vasta rete di comunicazione che trasporta informazioni da e verso il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). Tali condizioni sono generalmente definite come neuropatie periferiche (se ne conoscono oltre 100 tipi) e sono causate dal danno degli assoni, i lunghi prolungamenti del neurone atti a trasmettere le informazioni. Le neuropatie possono interessare i nervi motori, che controllano il movimento muscolare, i nervi sensoriali, che inviano al cervello le sensazioni percepite dagli organi di senso, i nervi autonomici, che controllano le funzioni involontarie dell’organismo. Possono essere acquisite o ereditarie e interessare un solo nervo (mononeuropatie) o più nervi in maniera asimmetrica (multineuropatie) o simmetrica (polineuropatie).

Da che cosa sono causate?
Le cause delle neuropatie possono essere diverse: circa il 30% dei casi è considerato idiopatico (con cause sconosciute), un altro 30% è imputabile a diabete (ne soffre il 50% dei pazienti affetti da tale patologia), il rimanente 40% è dovuto a diversi altri fattori (traumi, deficienze nutrizionali, alcolismo, malattie autoimmuni, tumori, patologie renali o epatiche, sostanze tossiche, chemioterapia, disordini metabolici e vascolari).

Quali sono i sintomi?
I sintomi neuropatici possono comparire improvvisamente o nell’arco di giorni, settimane o addirittura anni e dipendono principalmente dal tipo di nervo interessato e dalla sua localizzazione.

In caso di danno alle fibre motorie il paziente presenterà un quadro sintomatologico che può comprendere debolezza muscolare, crampi dolorosi e spasmi muscolari incontrollati, perdita di massa muscolare; avrà quindi difficoltà a camminare e a correre e si sentirà facilmente stanco.

Se sono interessate le fibre sensoriali il paziente avvertirà sintomi quali, ad esempio, formicolii, intorpidimento e dolore a mani e piedi, può avere difficoltà a riconoscere gli oggetti al tatto e a coordinare i movimenti, può vedere ridursi i riflessi e la capacità di percepire il dolore e le variazioni di temperatura.

Danni alle fibre autonomiche, influenzando gli organi interni e le funzioni involontarie, potranno provocare sudore, incontinenza urinaria, diarrea o stipsi, difficoltà digestive e respiratorie, disfunzioni sessuali, alterazione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, con conseguenti vertigini e svenimenti.

Come vengono diagnosticate?
Non trattandosi di una specifica malattia, ma di un sintomo con cause spesso differenti, la neuropatia periferica non è facilmente diagnosticabile. Quando un paziente presenta alcuni dei sintomi sopra riportati, bisogna innanzitutto escludere la presenza di una lesione al sistema nervoso centrale, determinare se sono coinvolti uno o più nervi e scoprire la causa scatenante. Lo standard diagnostico inizia con un’accurata anamnesi, unitamente ad esami fisici e neurologici atti a valutare i riflessi tendinei, la forza e il tono muscolare, la capacità di percepire le sensazioni, la postura e la coordinazione dei movimenti. La diagnosi può essere effettuata avvalendosi anche di esami del sangue (emocromo), delle urine, della funzione tiroidea e della conduzione elettrica nei muscoli (elettromiografia). A volte è anche raccomandabile una biopsia dei nervi per esaminare al microscopio una parte di essi.

Come vengono trattate?
I trattamenti per le neuropatie periferiche sono indirizzati al controllo della malattia e dei sintomi. La loro efficacia è maggiore quanto più precocemente vengono attuati. Si può agire trattando le malattie sottostanti, correggendo l’alimentazione, attuando diete specifiche e facendo ricorso a diversi farmaci che potranno essere somministrati per via orale o applicati sulla cute che riveste le aree colpite. Per mantenere la forza muscolare e migliorare la performance motoria, risultano utili anche sedute di fisioterapia e massaggi che possono temporaneamente alleviare i dolori. Le neuropatie o le loro recidive possono essere prevenute evitando pressioni prolungate sulle ginocchia e sui gomiti, curando la salute dei piedi (controllare la presenza di vesciche e calli, evitare scarpe strette), smettendo di fumare, mangiando cibi sani.


Si ringrazia la SIF – Società Italiana di Farmacologia per la collaborazione
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