Diabete: dall'estratto animale al DNA, la lunga strada della lotta alla malattia


Secondo le stime del Changing Diabetes Barometer Forum 2012 il numero di persone colpite dal diabete nel mondo crescerà dai 171 milioni del 2000 ai 366 milioni nel 2030. In Italia il fenomeno interessa circa 3 milioni di persone e almeno 1 milione è diabetico senza saperlo.

Le tappe della ricerca farmaceutica
Per tutte queste persone i farmaci significano la possibilità di vivere una vita piena e soddisfacente. È dalla fine del 1700 che il diabete è riconosciuto come malattia che provoca un aumento degli zuccheri nel sangue e nelle urine, ma solo un secolo dopo il medico tedesco Paul Langerhans scoprì le isole pancreatiche e il loro ruolo nell'omeostasi glicemica, aprendo la strada alla terapia sostitutiva con estratti pancreatici. Bisogna però attendere il 1921 per registrare i primi successi ad opera di John James Rickard Macleod e Frederick Grant Banting, che per la loro scoperta, battezzata insulina, furono insigniti del premio Nobel nel 1923. I primi tentativi di terapia con estratti pancreatici ottenuti da organi animali registrarono successi altalenanti, dovuti anche alla scarsa qualità del prodotto e alla mancanza di standardizzazione nella produzione.
Nei decenni successivi la ricerca farmacologica ha più volte consentito di rifinire e purificare l'insulina estratta da pancreas animale. Negli anni Trenta fu introdotta la prima insulina a lunga durata d'azione, mentre le cosiddette "insuline lente" fanno la loro comparsa sul mercato negli anni Cinquanta. Negli anni Sessanta e Settanta i progressi nelle tecniche di cromatografia consentono di produrre insuline altamente purificate.

La tecnologia del DNA ricombinante
È con la tecnologia del DNA ricombinante che si apre, però, una nuova era nel trattamento della malattia: nel 1978 viene annunciata la prima insulina ottenuta da DNA ricombinante che affranca l'industria farmaceutica dalla necessità di ricorrere a estratti animali. Nel 1996 viene prodotta, grazie a tecniche sofisticate di ingegneria genetica, la prima insulina lispro, un perfetto analogo dell'insulina umana.
Fin dalla scoperta dell'insulina negli anni Venti, i medici hanno capito che non tutte le forme di diabete ne hanno bisogno. Il diabete di tipo II venne però distinto dal diabete mellito solo negli anni Sessanta, grazie alle tecniche immunoistochimiche che hanno consentito di mettere a punto test per la misurazione della glicemia. Negli stessi anni vengono commercializzati i primi antidiabetici orali, le sulfoniluree, in grado di stimolare la sintesi dell'insulina. Sono state sviluppate altre classi di farmaci per il diabete che hanno rappresentato un’evoluzione dell’approccio terapeutico.
I diabetici ora attendono una cura definitiva per il loro male, grazie allo sviluppo delle tecniche di trapianto pancreatico. La ricerca scientifica però non si è fermata: diversi centri lavorano allo sviluppo di cellule geneticamente modificate per produrre insulina una volta introdotte nell'organismo malato.

Si ringrazia la SIF – Società Italiana di Farmacologia per la collaborazione
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