Aritmie Cardiache


Cenni storici
Nel corso dei secoli, le anomalie del battito cardiaco hanno rappresentato le patologie che più hanno spaventato medici e pazienti. Nell’antichità, gli egizi, i cinesi e i greci già “misuravano” il battito periferico, ma fu Galeno a sostenere per primo l’associazione tra battito e funzionalità cardiaca. Basandosi sul suo lavoro, William Harvey, agli inizi del XVII secolo, descrisse per la prima volta il Sistema circolatorio e la funzione del cuore. Tuttavia, gli studi sul ritmo cardiaco sono cominciati solo con l’avvento di moderne tecniche elettrocardiografiche. Waller e Einthoven rivoluzionarono lo studio delle aritmie cardiache con l’introduzione dell’elettrocardiogramma (ECG). Questa metodica, che ha permesso di caratterizzare con precisione il ritmo cardiaco, ha trasformato e modernizzato la diagnosi. La medicina ha utilizzato molteplici approcci nel trattamento delle aritmie, impiegando farmacologia e chirurgia, con una continua evoluzione nei trattamenti. Grazie all’osservazione, all’innovazione e alla determinazione dei ricercatori, molte malattie cardiache sono state comprese e possono oggi essere trattate con successo.

Che cosa sono
Le aritmie cardiache, ovvero le alterazioni del ritmo di pulsazione del cuore in termini di frequenza del battito, si verificano quando gli impulsi elettrici che regolano il battito cardiaco non funzionano in modo corretto, causando così un’accelerazione, un rallentamento o un’irregolarità del ritmo del battito. Possono essere pericolose per la vita se causano una forte alterazione della funzione cardiaca, ovvero se il cuore non riesce più a pompare sangue in modo regolare, per cui la circolazione sanguigna rallenta e possono verificarsi danni a diversi organi.

Classificazione
Le aritmie vengono identificate in base al distretto cardiaco in cui si verificano e da ciò che accade al ritmo del cuore quando si verificano.

Aritmie atriali. Le più frequenti sono:

  • fibrillazione atriale, una sorta di contrazioni irregolari (fibrillazione) delle pareti degli atri cardiaci che non riescono più a contrarsi in modo sincrono;
  • flutter atriale, che provoca una rapida stimolazione dell’atrio che ne impedisce la contrazione.


Aritmie ventricolari. Possono rappresentare emergenze mediche, come nel caso della fibrillazione ventricolare, in cui i segnali elettrici sono generati in modo molto veloce e incontrollato per cui le camere cardiache inferiori oscillano e non pompano sangue.

Tachicardia. Condizione caratterizzata da un aumento della frequenza cardiaca.

Bradicardia. È caratterizzata da una frequenza cardiaca più bassa del normale, per cui l’afflusso di sangue al cervello diminuisce causando, nei casi più marcati, un’improvvisa perdita di coscienza (sincope).

Cause e fattori di rischio
I molteplici fattori che possono causare un’aritmia cardiaca o aumentare la probabilità che si verifichi comprendono alcune patologie concomitanti quali malattia coronarica, ipertensione, diabete e ipertiroidismo; cattivi stili di vita, quali l’abitudine al fumo e l’uso di droghe, l’abuso di alcol o bevande contenenti caffeina; fattori esterni come lo stress.

Sintomi
Le aritmie cardiache sono spesso innocue e asintomatiche, ma in alcuni casi possono accompagnarsi a sintomi fastidiosi ed evidenti che possono includere la tachicardia e la bradicardia (accelerazione e rallentamento del battito cardiaco), dolore a livello del torace, mancanza di respiro, capogiri, vertigini e svenimento (sincope).

Diagnosi
Gli esami specifici per diagnosticare un’aritmia cardiaca includono:
  • Elettrocardiogramma (ECG), che rileva l’attività elettrica del cuore e monitora il battito cardiaco tramite elettrodi posizionati su torace e arti.
  • ECG dinamico (Holter cardiaco), mediante dispositivo portatile che registra l’attività cardiaca nelle 24-48 ore.
  • ECG Event Recorder, dispositivo portatile, di dimensioni paragonabili a quelle di un telefono cellulare, capace di registrare periodi di attività elettrica del cuore preselezionati dal cardiologo.
  • Ecocardiogramma, metodica non invasiva tramite la quale si visualizza il cuore e il suo movimento.


Trattamento
In caso di tachiaritmie vengono prescritti farmaci antiaritmici o interventi di ablazione (eliminazione o isolamento della regione che genera l’aritmia mediante radiofrequenze indotte da sondini posizionati all’interno del cuore.
Per la tachicardia/fibrillazione ventricolare, la situazione è molto grave e l’unico modo per evitare il decesso è intervenire nell’arco di pochi minuti con un defibrillatore. Lo shock elettrico generato dall’apparecchio interrompe l’aritmia.
Per le bradicardie, il trattamento prevede l’applicazione sottocute di un piccolo apparecchio (pacemaker) che invia impulsi elettrici al cuore. Questo sopperisce al lavoro che dovrebbe essere fatto dal cuore non più funzionante.

Prevenzione
Per prevenire le aritmie è importante seguire uno stile di vita sano, che include il raggiungimento di un peso corporeo adeguato tramite un’alimentazione equilibrata e varia, mantenere il corpo allenato con un’attività fisica regolare, smettere di fumare ed evitare lo stress o imparare a gestirlo tramite tecniche di rilassamento che diminuiscano l’ansia.
Si ringrazia la SIF – Società Italiana di Farmacologia per la collaborazione

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